winwar
11-11-12, 12:24
Era mia intenzione pubblicare questa seconda parte la settimana prossima, ma causa l'entusiasmo (mio) del riscontro di 2501male, mi sento sollecitato a pubblicarlo subito (anche grazie a questa piovosa domenica) rimandando alla settimana prossima la sua terza parte.
***
Comprato l'ultimo numero di The Games Machine di ottobre ho iniziato a sfogliarlo lentamente, come sempre, per assaporarlo, e, tra le tante, ho trovato la recensione di X-COM ENEMY UNKNOWN, che però ho snobbato completamente appena letto che si trattava di uno"strategico a turni" (ancora?! ma che balle! ma chi li compra 'sti giochi?! mha! ... ma neanche regalato!).
Dopo qualche giorno, ritornando sulla rivista, cosa che faccio sempre per vedere se qualcosa mi è sfuggita o vada terminata di leggere, ho notato che nel negletto articolo di X-COM apparivano soldati, grossi mitragliatrici ed esplosioni (per me che sono pacifista e obiettore di coscienza!!! ... e vi risparmio la battuta del soldato Jocker alla fine del film Full Metal Jacket....).
Ho quindi letto l'articolo, ma anche a fine lettura non mi era chiaro quali fossero le meccaniche di gioco poiché il giornalista dava per scontato che il lettore sapesse di cosa si parlasse; il tipo di gameplay, insomma, era una premessa implicita (come è giusto che sia, come se il giornalista dovesse specificare ogni volta che in un fps bisogna sparare al nemico...)
Mi sono quindi procurato il gioco e ho scoperto che questi "strategici a turni" funzionano... come gli scacchi!!! Gli strategici a turni cosi detti non sono altro che (video)giochi che adottano le meccaniche di giochi secolari come gli scacchi, la dama o il backgammon!
In XCOM bisogna contrastare una invasione aliena ostile. In una parte del gioco (quella non gestionale dove bisogna gestire i laboratorii di ricerca, il sistema satellitare, gli ingegneri che costruiscono nuove armi, nuovi intercettatori eccetera) bisogna respingere l'attacco alieno, salvare dei civili e recuperare le tecnologie aliene.
La tua squadra di soldati (di numero risicato che via via devi aumentare) atterra quindi su una mappa su cui inizi a disporre i tuoi soldati, uno a uno, proprio come delle pedine su una scacchiera. Una volta mossi i tuoi soldati tocca agli alieni "muovere", iniziare il loro turno, e quindi disporsi sulla mappa, piazzare trappole, sparare, mettersi di vedetta eccetera. Una volta che tutti gli alieni hanno fatto la loro mossa, tocca di nuovo a te "muovere", riposizionare i soldati, magari avanzando verso l'obiettivo, e impartendo specifici ordini ai soldati (sparare all'alieno in vista, difendere la posizione, curare, tenere sotto tiro il nemico eccetera). E questo ciclicamente fino a quando l'obiettivo non è raggiunto (o tu non sei morto...).
Ed esattamente come nel gioco degli scacchi, dove ciascun pezzo può muoversi solo in una certa maniera, anche in X-COM ciascun soldato ha delle peculiarità tutte sue, tra l'altro "customizzabili" e "upgradabili" nel corso del gioco. E man mano che il gioco prosegue, ti affezioni ai singoli soldati che fai crescere con grande fatica e sforzo tattico; ti affezioni così tanto che arrivi a rimanerci male quando, nella ultima missione in Russia, il tuo assaltatore Jose Ruiz, arrivato faticosamente a livello 9, è stato impietosamente massacrato da un alieno robotizzato... Tornati alla base, Jose Ruiz verrà sostituito (con dispendio di risorse) da un altro soldato, ma non sarà mai lui...
Questo gioco - con trama sottozero (altro che la cinematica e le sceneggiature di MOHW o Dishonored) - si sta rivelando, per me, una meraviglia, esattamente il contrario del frenetico con risvolti molto riflessivi e tattici, e tanto con mio grandissimo divertimento e persino "rilassamento"... AH se la pasta e piselli l'avessi scoperta prima!
[CONTINUA]
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Comprato l'ultimo numero di The Games Machine di ottobre ho iniziato a sfogliarlo lentamente, come sempre, per assaporarlo, e, tra le tante, ho trovato la recensione di X-COM ENEMY UNKNOWN, che però ho snobbato completamente appena letto che si trattava di uno"strategico a turni" (ancora?! ma che balle! ma chi li compra 'sti giochi?! mha! ... ma neanche regalato!).
Dopo qualche giorno, ritornando sulla rivista, cosa che faccio sempre per vedere se qualcosa mi è sfuggita o vada terminata di leggere, ho notato che nel negletto articolo di X-COM apparivano soldati, grossi mitragliatrici ed esplosioni (per me che sono pacifista e obiettore di coscienza!!! ... e vi risparmio la battuta del soldato Jocker alla fine del film Full Metal Jacket....).
Ho quindi letto l'articolo, ma anche a fine lettura non mi era chiaro quali fossero le meccaniche di gioco poiché il giornalista dava per scontato che il lettore sapesse di cosa si parlasse; il tipo di gameplay, insomma, era una premessa implicita (come è giusto che sia, come se il giornalista dovesse specificare ogni volta che in un fps bisogna sparare al nemico...)
Mi sono quindi procurato il gioco e ho scoperto che questi "strategici a turni" funzionano... come gli scacchi!!! Gli strategici a turni cosi detti non sono altro che (video)giochi che adottano le meccaniche di giochi secolari come gli scacchi, la dama o il backgammon!
In XCOM bisogna contrastare una invasione aliena ostile. In una parte del gioco (quella non gestionale dove bisogna gestire i laboratorii di ricerca, il sistema satellitare, gli ingegneri che costruiscono nuove armi, nuovi intercettatori eccetera) bisogna respingere l'attacco alieno, salvare dei civili e recuperare le tecnologie aliene.
La tua squadra di soldati (di numero risicato che via via devi aumentare) atterra quindi su una mappa su cui inizi a disporre i tuoi soldati, uno a uno, proprio come delle pedine su una scacchiera. Una volta mossi i tuoi soldati tocca agli alieni "muovere", iniziare il loro turno, e quindi disporsi sulla mappa, piazzare trappole, sparare, mettersi di vedetta eccetera. Una volta che tutti gli alieni hanno fatto la loro mossa, tocca di nuovo a te "muovere", riposizionare i soldati, magari avanzando verso l'obiettivo, e impartendo specifici ordini ai soldati (sparare all'alieno in vista, difendere la posizione, curare, tenere sotto tiro il nemico eccetera). E questo ciclicamente fino a quando l'obiettivo non è raggiunto (o tu non sei morto...).
Ed esattamente come nel gioco degli scacchi, dove ciascun pezzo può muoversi solo in una certa maniera, anche in X-COM ciascun soldato ha delle peculiarità tutte sue, tra l'altro "customizzabili" e "upgradabili" nel corso del gioco. E man mano che il gioco prosegue, ti affezioni ai singoli soldati che fai crescere con grande fatica e sforzo tattico; ti affezioni così tanto che arrivi a rimanerci male quando, nella ultima missione in Russia, il tuo assaltatore Jose Ruiz, arrivato faticosamente a livello 9, è stato impietosamente massacrato da un alieno robotizzato... Tornati alla base, Jose Ruiz verrà sostituito (con dispendio di risorse) da un altro soldato, ma non sarà mai lui...
Questo gioco - con trama sottozero (altro che la cinematica e le sceneggiature di MOHW o Dishonored) - si sta rivelando, per me, una meraviglia, esattamente il contrario del frenetico con risvolti molto riflessivi e tattici, e tanto con mio grandissimo divertimento e persino "rilassamento"... AH se la pasta e piselli l'avessi scoperta prima!
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